In Toscana in queste settimane il clima ci è amico e di questa fortuna sono grato, sentendomi vicino a tutte le persone che a pochi chilometri da noi stanno attraversando difficoltà di ogni genere.
Il clima “normale” ci aiuta e ci permette di lavorare, così ho iniziato le potature in alcuni campi, ma più che altro ho dato inizio alle operazioni di recupero dell’oliveto abbandonato da alcuni anni che ho recentemente preso in affitto. Una scelta non facile e una mole di lavoro in programma davvero grande.
Pulizie profonde Lunedì 23 sono partiti i lavori di pulizia generale del terreno e non mi sono voluto perdere l’occasione di provare un mezzo non proprio comune, ma apparentemente molto efficace.Il mio aiutante è un motocoltivatore BCS con trincia da 75cm, individuato dopo lunghi confronti con Andrea e Carlo di Degl’Innocenti macchine agricole, e grazie all’azienda Guado al cerro di Edoardo Martini che me lo ha prestato per le prove, permette di infilarsi davvero ovunque e trincia qualsiasi arbusto sino al diametro di alcuni centimetri; la fatica è stata grande ma vedere alla fine le piante riportate alla luce anche nelle zone impervie e sporche mi ha ripagato ampiamente.
Potature straordinarie Il secondo passo è quello sicuramente più lungo e più tecnico: ridare una “forma” a queste piante, con una potatura molto pesante per ridare luce, aria e forma, ma che permetta loro di avere la struttura su cui far crescere nuovi rami, insomma uno dei compromessi più complicati su cui ognuno si potrebbe sbizzarrire a dire la sua, ma solo tra qualche anno vedremo i veri risultati.
Tagli, poti, accorci, levi polloni succhioni e ti trovi con una montagna di frasche …
Non scarti ma risorse Tolti i legni di dimensioni maggiori che possono essere utili per camini e stufe o fantastiche grigliate con gli amici, il resto sarà cippato (cioè tritato con una apposita macchina detta per l’appunto cippatrice) e riutilizzato come pacciamatura, o compostato per diventare concime organico, tutto senza produrre la dannosa CO2 con “l’abbruciamento”!.
Il recupero di un paesaggio L’intenso lavoro che si delinea, come detto inizialmente, è tanto, ma la scelta di recuperare un oliveto e quindi un pezzetto di paesaggio toscano rientra in pieno negli obiettivi di sostenibilità ambientale di Agrispes, per darvi prodotti genuini, sostenibili e autentici pezzi di un territorio.